Tratta il tuo cliente come se fosse il tuo migliore amico.
Emanuele Abrate
Da quando ho cominciato a masticare il graphic design, prima come studente e poi come professionista, ho sempre sentito girare voci a proposito di questa figura mitologica e antagonistica: IL CLIENTE!
Ho sentito racconti che parlavano di poveri graphic designers costretti a far fronte alle richieste assurde del cliente brutto e cattivo, quello che ti manda le foto per il catalogo su whatsapp, che ti scrive alle 18 di venerdì sera, quello che ti manda il suo logo in formato Power Point e che ha bisogno del suo elaborato per “ieri”.
Ne ho sentite davvero tante sui clienti: il cliente è stupido, il cliente non capisce nulla, il cliente non ha rispetto. Ma mi chiedo, possibile che ciò che più odia un graphic designer, sia proprio quella persona che paga per il suo lavoro? È paradossale!
Certo, spesso ci si fa solo dell’ironia da bar, giusto per farsi due risate con i colleghi. A volte ho la sensazione che sia un po’ come il pescatore che parlando con gli amici allunga di venti centimetri il pesce che ha preso giorni prima.
Questo atteggiamento però si porta dietro un problema non da poco, perché abbassa notevolmente la percezione di professionalità del lavoro creativo! Sentire lamentele su lamentele da parte di graphic designers sui propri clienti (che tra l’altro diciamolo, ha un po’ rotto le palle) non fa altro che generare inutile negatività, che può solo far passare l’intera categoria per un gruppo di lavoratori frustrati. Avete mai visto o sentito un ristoratore, un medico, un idraulico, lamentarsi costantemente e pubblicamente dei propri clienti?
Per essere riconosciuti come professionisti ci vuole professionalità, e lamentarsi non rientra nelle skills di un professionista.
Ok ok, tante belle parole ma là fuori è pieno di clienti che non hanno rispetto per questa professione e pensano ci vogliano un computer e cinque minuti di tempo per fare quello che facciamo!
E allora come fare? In che modo ci si pone di fronte alle richieste di un cliente? La questione per me è molto semplice:
Tratta il tuo cliente come se fosse il tuo migliore amico
E questo non vuol dire assolutamente fare tutto ciò che ti chiede, quando vuole lui e come vuole lui. Anzi, tutto il contrario!
Significa essere disposti ad ascoltare le sue esigenze, capire di cosa ha bisogno e dare il massimo per raggiungere un obiettivo comune.
Significa dare consigli e fargli capire ciò di cui ha veramente bisogno.
Significa trasmettere il proprio sapere e aiutarlo a fare qualcosa che lui (giustamente!) non sa fare.
Significa saper dire di no se la sua idea è sbagliata o non in linea con la nostra etica professionale e fargli capire il perché di questo no.
Significa anche saper dire di no se i suoi termini sono svantaggiosi per noi.
Ma significa soprattutto avere rispetto e pretendere rispetto!